27 gennaio – Punti di vista

 

Oggi ho faticato molto a trovarne uno sospeso.
E’ una tipologia di semaforo ormai estinta ma che negli anni ’70 si poteva trovare in molti punti di Bologna.
Quando ero piccolo anche l’incrocio tra Via San Donato e Via Andreini era sormontato da questo strano tipo di controllore elettronico che regolava sia la viabilità del traffico che quella dei pedoni in modo semplice, univoco.
A ben pensarci però quest’ultimo termine è forse un po’ azzardato.
Spesso da bambino accompagnavo la nonna a fare la spesa alla vicina cooperativa e mi ricordo ancora, attraversando mano nella mano l’incrocio, la sua raccomandazione “passa solo quando il semaforo è rosso”.
Nonna Iole, come quasi tutte le signore della sua generazione, non aveva la patente di guida e sicuramente non conosceva il codice della strada, proprio per questo la sua affermazione mi sembra ancor oggi più che giustificata; Quando è rosso le macchine si fermano ed è solo allora che tu puoi passare a piedi in sicurezza.
Nel corso della vita non è il solo esempio che mi ha fatto capire un diverso punto di vista ma sicuramente è quello che ricordo con più piacere.

 

19 gennaio – My useless machine

 

Appena ho scoperto la macchina inutile ne sono rimasto affascinato.
Il progetto di un apparecchio il cui scopo è spegnersi è geniale. Nessun’altra funzione, solo un insieme di componenti che lavorano semplicemente per mettersi a riposo.
Sicuramente quest’ultima affermazione accompagnerebbe qualche battuta, non credo però che questo fosse nelle intenzioni del suo ideatore, un professore del prestigioso MIT.
In rete trovate molte variabili della “useless machine” quasi tutte autocostruite come nel mio caso (scatola compresa). Se vi interessano dei particolari sul semplice progetto e sui componenti che lo compongono sono a vostra disposizione.
Potete comunque far riferimento agli ottimi suggerimenti che trovate su www.leganerd.it

 

06 gennaio – Datare una radio

 

Per stabilire l’anno di produzione di una radio a transistor il mondo di internet è in grado di fornire molta documentazione interessante, inoltre, per i modelli Sony, risulta utilissima la specifica e dettagliata guida di Eric Wrobber (vedi la sezione libri).
Alcuni modelli però sono rimasti in commercio per molti anni e pertanto può risultare difficile stabilire se il modello in nostro possesso è una “prima serie” o una “fine produzione”.
Per stimare l’effettivo periodo di costruzione del nostro specifico modello un utile riferimento ci viene dal circuito elettronico…
Vai alla scheda

03 gennaio – Il MAST di Bologna

 

Dal confronto con altre città europee mi sembra chiaro che la mia affezionata “grassa signora” ha bisogno di rinnovare un po’ il guardaroba. Non sono uno stilista e neppure un architetto ma è abbastanza evidente che Bologna deve rilanciarsi.
Sparita ormai la spinta ideologica degli anni 60 e 70 di sviluppare una città modello che rappresenti la sinistra italiana, le istituzioni si sono progressivamente appiattite sull’ordinaria amministrazione.
Una gestione del patrimonio bolognese improntata al “fare e disfare” al “vorrei ma non posso”.
Un eterno compromesso che ha finito per anestetizzare Bologna.
Finalmente negli ultimi anni qualche spiraglio. La nuova sede del Museo di Arte Moderna, la consegna da parte della  Fondazione della Cassa di Risparmio del Museo di Bologna a Palazzo Pepoli ed altri interventi urbanistici di rilievo.
Lo scorso anno si è aggiunto un altro piccolo gioiello, il MAST.
Il MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) è una fondazione no profit nata da un’idea  di un’importante famiglia imprenditoriale bolognese. Il progetto della fondazione si è poi concretizzato in una serie di edifici costruiti su un’area industriale dismessa grazie all’impegno della presidente del gruppo, Isabella Seragnoli.
Una vera e propria cittadella finalizzata a promuovere progetti di innovazione sociale e servizi a supporto delle aziende del gruppo Seragnoli e della città di Bologna.
Un bell’esempio di architettura ma soprattutto di sviluppo delle potenzialità cha hanno spesso rappresentato il nostro territorio nel mondo: cultura e innovazione.
In attesa che il Comune si faccia promotore anche di questa nuova parte del patrimonio bolognese vi invito a visitare la Gallery, attuale sede di una bella mostra di fotografia industriale.

Per info: www.fondazionemast.org