La radio in guerra

Un aspetto nascosto dei moderni conflitti è la cosiddetta guerra psicologica che normalmente troviamo classificata con la sigla PSYOP (Psycological operation). E’ una realtà che spesso non compare sui giornali ma che in parte vedremo si ricollega ad uno dei temi trattati nel mio sito: la radio a transistor.
Le prime le campagne di propaganda rivolte al nemico mediante lancio di volantini le troviamo già ai tempi della grande guerra ma solo a partire dalla campagna del Vietnam saranno sfruttate le potenzialità delle nuove tecnologie di trasmissione.
La compattezza e la robustezza della radio a transistor consentì infatti all’esercito americano di sperimentare un nuovo sistema di propaganda.
Questo è quanto riportò un ufficiale USA che operò su Okinawa:
Abbiamo ordinato piccole radio portatili da lanciare mediante un aereo sopra il Vietnam del Nord. Le prime prove furono eseguite utilizzando un elicottero che fece cadere le radio racchiuse in una scatola con della gommapiuma sul nostro campo per vedere se avrebbero resistito all’urto. Nelle prove iniziali le batterie sono state installate nella radio ma non funzionò a causa delle frequenti rotture. Allora abbiamo preso le batterie della radio separandole all’interno della scatola e posizionandole protette nella gommapiuma vicino alla radio. Questa soluzione funzionò e l’operazione è stata approvata.
Abbiamo usato un B-52 far cadere le radio.

Le piccole radio a transistor portatili furono utilizzate in diverse occasioni nel tentativo di rendere la comunicazione con la popolazione nemica più facile. Le radio sono a buon mercato, possono essere bloccate in modo da ricevere una sola stazione, e sono estremamente utili quando si tratta di un popolo analfabeta che non è in grado di leggere i volantini.


I risultati furono però compromessi dallo stesso esercito americano. Sembra infatti che alcune truppe delle Forze Speciali avevano l’abitudine di trasformare le radioline in trappole esplosive e pertanto la popolazione divenne presto diffidente dei nuovi “regali” dell’esercito nemico.
Purtroppo, dopo un salto di quasi 25 anni, troviamo ancora le truppe americane coinvolte in un’altra guerra: l’Afganistan.
Anche in questo caso insieme agli aiuti umanitari paracadutati giornalmente in territorio afgano, oltre alle razioni di cibo, rientravano anche migliaia di radioline a transistor pre-sintonizzate che permettevano al popolo afgano di “sentire” la voce del nemico. Come avvenne anche in Vietnam le radio furono accompagnate da specifiche istruzioni. Su alcuni foglietti in arabo ed in inglese, furono indicati gli orari delle trasmissioni (dalle 05,00 alle 10,00 e dalle 17,00 alle 22,00) e delle frequenze che irradiavano le informazioni (864, 1107 e 8700 Khz). Ma nelle trasmissioni il livello tecnologico aumentò.
E’ proprio qui, in Afganistan, che entra in scena il 193rd Special Operations Wing (SOW) della Pennsylvania Air National Guard.
Si tratta di un’unità operativa della Guardia Nazionale Americana altamente specializzata che, avvalendosi di sei C-130 dotati di uno speciale (e costoso) allestimento, riusciva a garantire una piattaforma volante per le trasmissioni in ogni condizione di emergenza, inclusi disastri e calamità naturali a livello nazionale.
Dagli aerei si potevano infatti diffondere ad esempio modalità di evacuazione, rimpiazzando momentaneamente siti di radiodiffusione danneggiati.
Le unità però, come nel caso dell’Afganistan, vennero anche impiegate in missioni militari.

Le loro potenzialità erano infatti molto ampie; gli aerei erano attrezzati per trasmettere nelle modalità AM/FM radio e televisione in tutti gli standard mondiali su un’ampia gamma di frequenze HF/VHF/UHF, civili e militari.
I veivoli, che attraverso un’orbita circolare garantivano una la copertura delle trasmissioni per una vasta area del territorio, erano anche in grado di oscurare eventuali trasmissioni locali mediante un potente jamming.
Le radioline lanciate dal cielo sono oggi solo un ricordo ma la 193 SOW è ancora operativa e, dopo il rinnovo della flotta nel 2004, l’unità è impegnata in attività militari nella lotta al terrorismo in Medio Oriente (fonte Wikipedia).