Radio Frequency ID

Uso o abuso?
RFID è l’acronimo di Radio Frequency IDentification (traducibile con Identificazione a radio frequenza) una tecnologia per la identificazione automatica d’oggetti, animali o persone. Il sistema si basa sul leggere a distanza informazioni contenute in un’etichetta RFID usando dei lettori RFID. L’etichetta RFID e’ generalmente costituito da un microchip che contiene dati (tra cui un numero univoco universale scritto nel silicio) e un’antenna che permette di ricevere e di trasmettere radiofrequenza ad un ricetrasmettitore RFID. Si tratta però di una delle tecnologie che pone i maggiori problemi di privacy tra quelle in circolazione. A riguardo è interessante osservare come il Garante per la Privacy ha in passato prescritto all’Azienda Trasporti di Roma e Milano di adottare specifici provvedimenti atti a tutelare i loro abbonati da registrazioni un po’ troppo “puntuali”. In questo caso si trattava di semplici smat card cioè comuni tessere elettroniche che ormai hanno invaso la nostra vita ma il fatto rappresenta comunque un campanello di allarme. I sistemi RFID aprono sicuramente nuove frontiere. Cosa pensate se invece di inserire tali etichette all’interno delle nostre calzature a fini antitaccheggio ci inserissero un piccolo sistema RFID sottopelle ? Fantasia ? No è già realtà. Tali sistemi sono disponibili e commercializzati (chiaramente il formato non è un’etichetta ma più simile ad una capsula). Non mi meraviglierei se ogni marines americano in servizio in Iraq al posto della vecchia targhetta appesa al collo avesse già impiantato sottopelle un sistema contenente i principali dati medici ed identificativi personali. Senza fantasticare è comunque noto che ad esempio si discuta nel nostro paese in merito a possibili inserimenti di tale tecnologia in protesi dentali per garantire una corretta registrazione dei dati richiesti dalla specifica normativa (certificazione, produttore, ecc.). Proprio in tale direzione il Garante infatti sta già definendo i limiti per eventuali usi per impianti sottopelle o all’interno del corpo umano evidenziando la necessità di imporre limiti molto restrittivi. Dopo il controllo accessi, sistemi antitaccheggio e telepass questa tecnologia sarà sempre più presente nella nostra vita. E come sempre dobbiamo stare attenti ad imporre un uso consapevole. Come al solito infatti l’importante è orientare la nuova tecnologia al conseguimento di effettivi vantaggi per le persone e non limitarla a più o meno lecite funzioni di controllo.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *